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Twitter è ancora rilevante? Focus sul social azzurro ed uno sguardo ai suoi competitors TOPIC:TECHNO

Autore: Francesco Vitti, Asset Management, Equity Research Junior Associate


Twitter, noto social network fondato nel 2006 da Noah Glass, Biz Stone, Evan Williams e Jack Dorsey, ha vissuto nel corso degli anni cambiamenti rilevanti che hanno modificato il suo ruolo come social network pensato per il microblogging, portandolo a nuovi utilizzi.

Nato come strumento per la condivisione di informazioni in tempo reale sul web, il noto social azzurro si è guadagnato una reputazione per essere diventato mezzo di divulgazione di pensieri di celebrità ed utenti comuni, accrescendo di molto il suo utilizzo tra la popolazione e passando dai circa 100 milioni di utenti mensili nel 2012 ai 321 milioni di utenti nel 2018.

Gli ultimi quattro anni sono stati fondamentali per la società, poiché ha avuto modo di valutare la sua base di utenti. La piattaforma è infatti stata usata, tra gli altri, dal presidente uscente statunitense Donald Trump come mezzo di diffusione di informazioni, spesso false.

Venendo alle performance del titolo, è rimasto di valore costante (circa 43 USD per azione) negli ultimi due anni ed è parte del Nasdaq, un indice fortemente influenzato da titoli tecnologici. Dalla “Bolla delle Dot-Com” scoppiata al sorgere del nuovo millennio, l’indice è complessivamente cresciuto di circa il 400% e del 25% dall’inizio del 2020 ad oggi.

Recentemente il social è stato al centro di una tempesta mediatica a causa della sua discutibile gestione. La compagnia, dal 2018 ad oggi ha guadagnato solo 7 milioni di utenti, portando il numero totale a 328 milioni di utenti attivi. La società, nei dati finanziari del Q3 2020, ha incluso, come già faceva da circa un anno, solo il numero di utenti mensili attivi (187 milioni) a causa della sua crescita praticamente piatta.

I più recenti risultati trimestrali di Twitter, pubblicati giovedì 5 novembre 2020, rispecchiano questi problemi: nel terzo trimestre dell’anno Twitter ha aggiunto soltanto un milione di nuovi utenti attivi quotidianamente ed anche se le entrate sono aumentate del 14%, resta comunque meno del +18% registrato complessivamente da Amazon, Apple e Facebook. Il titolo di Twitter, dopo l’annuncio, ha perso in borsa più del 16%.

La società, ancora oggi guidata da Jack Dorsey, è accusata di non essere pronta ad affrontare cambiamenti sistemici che permetterebbero al social di ampliare la sua base di utenti, aumentare il prezzo del suo titolo e quindi di espandersi ulteriormente. Recentemente il numero di caratteri dei tweet è passato da 140 a 280. Gli ingegneri, che avevano pronta questa funzione da circa due anni, in attesa di una decisone di Jack Dorsey, hanno accusato il CEO di non essere in grado di gestire due società contemporaneamente e di delegare responsabilità ai suoi sottoposti.

Il carismatico e talentuoso amministratore delegato è infatti anche a capo di Square, una società che si occupa di pagamenti, da lui fondata nel 2016 e dal valore di circa 70 miliardi di dollari (Twitter, per fare un paragone, dopo circa 15 anni vale 40 miliardi di dollari).

Negli ultimi due mesi, Twitter è stata selezionata dal miliardario Paul Singer e il suo fondo Elliot Management (che tra gli altri, investe in altre compagnie come Telecom Italia, A.C. Milan e Soft Bank) come investimento.

Ai media ed agli investitori, è noto il modo aggressivo in cui Singer è solito gestire gli affari, acquistando quote consistenti di azioni e cambiando i vertici delle aziende per ottenere migliori performance, dando poca importanza alla storia pregressa delle società in cui investe.

Con un capitale di 2 miliardi dollari investito in Twitter e accordandosi per un buyback di azioni, Elliot Management ha fatto entrare dei suoi membri nel consiglio di amministrazione, permettendo a Dorsey di rimanere alla guida della società.

Il destino del social azzurro appare incerto, poiché si prepara ad affrontare un periodo che sarà decisivo per determinare la sua rilevanza, in quanto assieme agli altri colossi tecnologici (Apple, Amazon, Google e Facebook), è stata portata delle autorità Antitrust a testimoniare al Congresso Americano in materia di censura dei contenuti sui social media e posizione dominante sul mercato.

Non viene esclusa la possibilità di scorporare questa ed altre società tecnologiche, come pensato di fare con Microsoft negli anni ’90 per la sua posizione dominante con Windows ed Internet Explorer, a causa del ruolo che oggi rivestono queste società nella comunicazione e per la mole ingente di dati sugli utenti che sono raccolti. La mancanza di provvedimenti legislativi adatti a trattare queste società come tali ha portato il Congresso a cercare di considerarle come editori, rendendole di fatto responsabili per i contenuti che vengono pubblicati dai suoi utenti e che Jack Dorsey e Mark Zuckerberg, CEO di Facebook definiscono “impossibili da controllare”.

Mentre viene attesa una decisione, i mercati finanziari vigileranno su Twitter ad altre BigTech quanto i policy makers, restando in attesa di ulteriori sviluppi e di una strategia di lungo periodo.


Fonti: economist.com, bloomberg.com, investor.twitterinc.com, ilpost.it

Crediti immagini: asia.nikkei.com

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