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“Too big to fail”

La situazione economica attuale ha portato molte Aziende a chiedersi se continuare le operazioni possa essere una scelta ragionevole. Molte sono riuscite a riorganizzare la produzione aiutando lo Stato con mascherine e disinfettanti, ma altre realtà non hanno ancora aperto. Senza dubbio, sfortunatamente, aziende automobilistiche o aeree, prettamente cicliche, si trovano in grande difficoltà. Infatti, uno dei temi più ricorrenti ad oggi è proprio quello della difficoltà finanziaria. Essa consiste nell’ incapacità di generare ricavi (o profitti) per causa di costi fissi molto alti, assets non liquidi, o crisi economiche. La conseguenza è che molte di queste entità non riescano a sopravvivere. Ma c’è di più: molti creditori di queste aziende, tra cui fornitori o banche, non riusciranno a rientrare dalle loro esposizioni. Le difficoltà finanziare di un’azienda hanno così un effetto ‘domino’ su molte altre realtà. Ad oggi, il problema maggiore è proprio la sopravvivenza di molte aziende, dalle multinazionali ai ristoranti di periferia.

Beh, e se tu fossi il proprietario di una compagnia in difficoltà, incapace di pagare i propri debiti, sapresti quali opzioni hai a tua disposizione? E’ il fallimento l’unica strada? Sotto la legislatura Italiana, le aziende insolventi possono usufruire di principalmente quattro metodi: ristrutturazione del debito, amministrazione straordinaria delle grande imprese in stato di crisi, liquidazione coatta amministrativa, o fallimento. Una delle distinzioni principali di queste quattro procedure è che le prime due hanno lo scopo di mantenere in vita l’azienda, mentre le ultime due portano alla dissoluzione. C’è la possibilità che anche le prime due strade, se non sufficienti, portino alla liquidazione finale.

La ristrutturazione del debito è un procedimento nel quale i creditori possedenti almeno il 60% del valore totale del debito devono dare il via libera alla pratica. Poi, un esperto indipendente viene scelto per verificare la veridicità dei bilanci della società. La legge italiana non specifica un formato particolare per la ristrutturazione; quindi, le varie parti possono trovare un accordo a loro preferenza. Solitamente, c’è la possibilità di cambiare tassi di interesse, inserendo nuove garanzie sui propri assets.

L’amministrazione straordinaria è invece disponibile solo per certe società: più di 200 dipendenti, e debiti di almeno due terzi degli assets totali (o dei ricavi). La procedura inizia con una dichiarazione di insolvenza, la quale deve essere dichiarata tale da un Giudice. Se accettata, il Giudice elegge da uno a tre commissari e affida a loro il controllo della società. Il commissario/i è incaricato di seguire un ‘recovery plan’, il cui obiettivo è quello di risanare la compagnia.

La terza possibilità, liquidazione coatta amministrativa, è applicabile solo a certi tipi di aziende – istituti di credito, cooperative, compagnie assicurative, aziende di revisione – e ha un processo simile al fallimento. Inizialmente, la Corte di Fallimento sceglie un liquidatore (avvocato o commercialista) che deve organizzare un piano di ristrutturazione che viene proposto ai vari creditori.

Come ultima scelta, il fallimento è un processo giudiziario che ha come fine il dismembro della società e dei suoi assets. Per essere tale, un fallimento deve avere delle specifiche caratteristiche: la società deve essere insolvente su certe obbligazioni, oppure ci deve essere una costante difficoltà nel pagare a breve termine. Molti membri possono iniziare il procedimento: il management, terze parti, o creditori. In questo caso, la Corte di Fallimento elegge un curatore fallimentare, il cui compito è quello di vendere gli assets per ricavare liquidità in modo da pagare i vari creditori. La lista dei creditori segue un livello di seniority, con gli ultimi della lista che verranno pagati sono nell’eventualità che ci siano ancora soldi.

Avere la propria attività può essere chiaramente molto lucrativo, ma comporta anche molti rischi. Sareste disposti a essere imprenditori?


Fonte immagine: https://www.prontoprofessionista.it/articoli/fallimento-e-societa-in-liquidazione-commercialisti-ragionieri-ed-esperti-contabili-commercialisti-dott-daniele-gronich-verona-verona-veneto-6551.html?author=f


Autore: Aldo Brambilla, M&A Junior Associate

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