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POISON PILLS – Il Salvataggio di Netflix
Autore: Giuseppe Cannizzo, M&A Junior Associate
Le Poison Pills, letteralmente pillole avvelenate, sono tecniche di difesa utilizzate dalle società per resistere a tentativi di scalata – chiamate anche Offerte pubbliche di acquisto (OPA) ostili. Questi strumenti vengono generalmente lanciati dal management di una società al fine di scoraggiare il possibile acquirente dal completare l’operazione. Negli Stati Uniti, capita molto spesso di imbattersi in gruppi in cui amministratori controllano la società senza neanche possedere una azione (ma solo opzioni) rendendo di fatto le aziende contendibili. Il compito delle poison pills è proprio quello di innescarsi in caso di necessità, cioè di impedire al soggetto interessato a rilevare la società, di raggiungere la quota di maggioranza. Esistono diverse tipologie di questi strumenti: In Italia sono utilizzate le golden share che garantiscono allo Stato poteri speciali nelle società privatizzate. Negli USA vengono utilizzate #azioniprivilegiate, che permettono agli azionisti di attivare delle barriere automatiche durante il tentativo di scalata, o #opzioni che permettono di acquistare un certo quantitativo di azioni ad un prezzo di favore solo ad azionisti già esistenti. L’#obbiettivo è sempre lo stesso: rendere più costosa o impedire a terzi l’acquisizione della società tramite aumento di capitale. Caso celebre è stato Netflix che nel 2012 ha bloccato il tentativo di acquisizione da parte del businessman Carl Icahn, fissando la soglia limite al 10% della società. Egli annunciò di aver acquisito il massimo (10%) della società di streaming, pagando un prezzo medio di $58,00 per azione, per un investimento totale di $321 milioni. Carl Icahn utilizzò sia le opzioni che gli acquisti diretti di azioni per accumulare il controllo di 5,5 milioni di azioni. Tuttavia, gli investitori hanno acclamato l’annuncio, facendo salire le azioni Netflix e concludendo la giornata con un rialzo del 14%.