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Perché sono aumentati i tempi di attesa per la consegna delle auto acquistate?
Autore: Alessandro Davide Caramanti, content Creator
L'attesa per la consegna delle #auto è aumentata a causa della carenza di chip per #computer a #semiconduttore e dei problemi di produzione causati dal #Covid19.
Le nuove auto possono richiedere fino a 1.400 chip per gestire vari sistemi, che vanno dagli alzacristalli elettrici agli schermi di infotainment e ai sistemi di sicurezza attiva del conducente.
Il chip shortage, ossia la carenza di #chip, deriva principalmente dal massiccio calo delle vendite di auto e dall'enorme aumento della domanda di computer e altri dispositivi elettrici nel #2020, che ne ha deviato la produzione dal settore automobilistico.
Naturalmente, le cause della crisi dei chip per le auto non sono attribuibili appena alle aziende automobilistiche, infatti l’attuale carenza di #microchip è stata determinata da un congiunto di fattori:
L'aumento della domanda globale di microchip: alla fine del 2020 la pandemia di Covid-19 ha provocato un aumento esponenziale della domanda di microchip; infatti, a causa del lungo #lockdown imprese e cittadini privati hanno investito nelle tecnologie digitali acquistando un gran numero di dispositivi elettronici;
La riduzione dell’offerta di chip: le imprese produttrici di microchip non sono state in grado di soddisfare l’incremento della domanda, in quanto la fabbricazione di chip è un processo estremamente complesso e poco scalabile, un aspetto che ha contribuito ad aggravare la #crisi dei chip;
La concentrazione della produzione: tanto per avere un’idea, l’industria dei chip della #Malaysia vale oltre il 10% del mercato globale con un giro d’affari da 200 miliardi di dollari e sta procedendo a rilento a causa dei vari lockdown decretati per contenere la #pandemia;
L'aumento dei prezzi delle materie prime: una delle situazioni più preoccupanti riguarda il litio, che è cresciuto del 163% nell’ultimo anno;
La mancanza di scorte: le aziende non acquistavano grandi stock di microchip, ma ordinavano i componenti in base ai flussi produttivi e alle dinamiche del mercato basandosi sul ”Just in time” che consiste nel produrre i beni in linea alla domanda, avviando la produzione solo quando qualcuno richiede un bene;
Bassa qualità dei chip auto: per mantenere bassi i costi le case automotive non utilizzo soltanto chip di qualità elevata nei veicoli, ma fanno largo uso di microchip più economici per assolvere a funzioni semplici e poco rilevanti
Poca ottimizzazione nell’uso dei chip: negli ultimi anni poche case automobilistiche hanno lavorato all’ottimizzazione dei chip nelle auto, un approccio che potrebbe consentire di ridurre il numero di microchip necessari e sfruttare aspetti come la multicanalità e la polifunzionalità dei chip;
Esternalizzazione della produzione di chip: per le aziende del settore è preferibile esternalizzare la produzione di tutti i componenti delle auto, limitandosi all’assemblaggio dei veicoli all’interno degli stabilimenti;
Secondo Boston Consulting Group, ci potrebbero volere tra i 2 e i 4 anni per risolvere questa situazione alla quale alcune case automobilistiche come #Tesla e #Honda hanno risposto aumentando il prezzo medio dei loro modelli.
Nel vecchio continente si è preferito agire attraverso lo #European Chips Act, un maxi-piano da quasi 50 miliardi per ridurre la dipendenza dai giganti asiatici, raddoppiando la quota di produzione attuale entro la fine del decennio con una stretta sull’export e regole più flessibili sugli aiuti di Stato per le imprese.
Fonti: Businessonline.it; LeasePlan; Motor1.com; First online
Fonte immagine: newsauto.it