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Lusso e brand value: eccellenza e crescita parlano la lingua di Dante
Autore: Giorgia Buzzelli, M&A Junior Associate
Il prestigio del lusso Made in Italy persevera nella sua storica eccellenza: nella classifica di Kantar Top 30 Most valuable Italian brands, il settore Luxury occupa ben 7 posizioni entro il 19esimo posto, ivi compresa la pole position. I criteri cui è subordinato il calcolo del Brand Value sono una combinazione dell’andamento della performance finanziaria, della modalità con cui il marchio è percepito dai consumatori e della capacità insita nel brand di generare crescita, in ottica di sostenibilità etica e ambientale.
I brand compresi nel ranking hanno restituito un valore totale pari a 114,586 miliardi di dollari (l’11% in più rispetto al 2020), e il settore Luxury occupa ben il 42% di tale valore, con 48,047 miliardi di dollari. La vetta della classifica è occupata da Gucci, il cui Brand Value di 33.838 miliardi di dollari è più che doppio rispetto alla seconda classificata Enel (13,581 miliardi di dollari). Nella top ten figurano Prada al sesto posto, il cui brand viene valutato 3,974 miliardi, e Fendi all’ottavo, con i suoi 3,187 miliardi. Quest’ultima è stata interessata da un aumento del 48% rispetto al 2020, complici le policy ambientali avanzate perseguite dal gruppo, tra tutte LIFE 360 – LVMH Initiative For the Environment, programma che prevede obiettivi con scadenze nel 2023, 2026, 2030. Il 12esimo e il 13esimo posto sono occupati, rispettivamente, da BottegaVeneta e GiorgioArmani: la maison del gruppo Kering, con i suoi 2,209 miliardi di dollari, figura essere caratterizzata dalla maggiore crescita rispetto al 2020 (54%), mentre Armani si qualifica come il brand migliore in Italia in termini di livelli di sostenibilità. Infine, al 15esimo posto troviamo Bvlgari, valutato 1,582 miliardi di dollari, e al 19esimo Salvatore Ferragamo, 1,116 miliardi.
La medesima classifica è stata stilata da Kantar anche per gli altri Paesi del mondo; un’analisi comparativa dei valori generali aiuta a comprendere in modo esaustivo il posizionamento delle eccellenze del Belpaese rispetto ai Paesi concorrenti. La media globale dell’incremento dei brand value è il 10%, contro quella italiana dell’11% che abbiamo visto pocanzi. La crescita del segmento Luxury mondiale si attesta intorno al 3%; nella nostra penisola tale incremento è più che quintuplo, 16%.
Il confronto con la Francia risulta essere particolarmente calzante, dal momento che il settore Fashion & Luxury si configura sicuramente come una delle forze trainanti anche dell’economia del Paese dei Lumi. Infatti, le due holding che governano indiscutibilmente la scena mondiale del settore – il gruppo LVMH e la multinazionale Kering – sono entrambe francesi. Il podio della classifica dei Top 50 Valuable French Brands è presidiato da questo segmento: Louis Vitton è in cima alla classifica (valutato oltre 59 miliardi di dollari), seguito da Chanel (44 miliardi) e da Hermes (39 miliardi). In decima posizione si trova Dior (6 miliardi di dollari), a conferma della rilevanza attribuita a questo settore, in Francia come in Italia. Tuttavia, l’incremento generale dei brand value francese è inferiore alla metà di quello italiano (4,9%). La seconda forte analogia concerne la percentuale occupata dal Luxury all’interno del totale dei brand value stimati, che risulta essere circa la metà (50,1% in Francia contro il 42% visto precedentemente per lo stivale).
Nel clima attuale, teso alla valorizzazione delle eccellenze autoctone, è indispensabile riconoscere l’importanza del lusso squisitamente italiano, i cui brand spiccano a livello internazionale in virtù di quel legame profondo tra radici e contemporaneità, ricerca e innovazione che da sempre caratterizza la storia, la cultura e l’arte della nostra penisola. Sfoggiare con fierezza la Jackie O, laccare le unghie di quel rosso acceso e fulgente cui deve almeno parte della sua fama Valentino, indossare quegli abiti in maglia così in voga nelle ultime stagioni cui dobbiamo ringraziare Missoni, non sono atti improntati ad una mera ostentazione di eleganza e appartenenza di classe. È celebrazione dell’unicità verde, bianca e rossa che ogni singolo italiano dovrebbe portare nel cuore. Con orgoglio. Del resto, L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare; e in questo, proprio come ci insegna Giorgio Armani, l’Italia non ha mai avuto, né mai avrà, alcun rivale.
Fonti:
Dati Italia https://www.kantar.com/campaigns/brandz/italy
Dati global https://www.kantar.com/campaigns/brandz/global
Dati Francia https://www.kantar.com/campaigns/brandz/france