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La blockchain applicata all’arte: Analisi e prospettive TOPIC: TECHNOLOGY
Autore: Francesco Vitti, Asset Management, Equity Research Senior Associate
Secondo il sito web nonfungible.com, il mercato dell’arte certificata tramite blockchain aveva, alla fine del 2020, un valore di oltre 338 milioni di dollari.
Si tratta di una cifra impressionante che rispecchia perfettamente come questo nuovo modo di vendere e comprare opere d’arte sia una delle ultime frontiere dell’innovazione digitale.
La blockchain è, infatti, un protocollo che, esattamente come un libro mastro, permette di tenere traccia di transazioni ed operazioni di vario tipo. Applicata agli NFT, oltretutto, permette di conservare l’originalità delle opere d’arte.
Gli NFT, non fungible tokens, o “beni non fungibili”, sono invece dei beni non sostituibili ad altri dello stesso genere perché grazie alla blockchain vengono certificati come autentici e firmati digitalmente dallo stesso autore, esattamente come accadrebbe per un’opera d’arte tradizionale firmata da un artista.
Dall’inizio del 2021, si sono verificate alcune importanti transazioni che hanno attirato l’attenzione su questo modo di certificare l’arte e le potenzialità che offre. La celeberrima GIF del Nyan Cat è stata invece venduta per l’equivalente di 600 mila dollari in Ether, una criptovaluta. Jack Dorsey, fondatore di Twitter, ha messo all’asta il primo tweet della storia (“just setting up my twttr”), che ha già raggiunto i 2,5 milioni di dollari ed il cui ricavato della vendita verrà interamente devoluto in beneficenza.
L’artista di opere digitali Beeple, ha venduto un’opera d’arte Crossroads per 67 mila dollari, che è poi stata rivenduta per circa 6,6 milioni di dollari circa due mesi dopo.
Ma la cifra più alta per la vendita di questo tipo di opere d’arte digitali è avvenuta lo scorso 12 marzo, quando The Last 5000 Days, sempre ad opera di Beeple, è stata battuta all’asta da Christie’s, una casa d’aste che, per la prima volta in 255 anni, ha accettato un pagamento in Ethereum pari a 69,3 milioni di dollari, la più alta cifra mai registrata per un’opera certificata da blockchain.
L’opera raffigura un collage di migliaia di immagini in formato JPG ed è stata acquistata da Metakovan, pseudonimo del fondatore di Metapurse, attualmente il più grosso fondo di NFT al mondo.
“Le tendenze di mercato evidenziano come questo non sia solo un fenomeno destinato ad avere effetti sulle opere d’arte di artisti celebri o creativi in generale, ma al contrario, vi è una tendenza alla diffusione anche di opere di un valore molto modesto”, afferma il CEO di OpenSea, una piattaforma di compravendita di NFT che ha raggiunto 80 milioni di dollari di valore di NFT scambiati nel febbraio 2021.
I detrattori degli NFT sottolineano come nel mondo dell’arte, un networking solido sia imprescindibile per operare con un elevato grado di certezza. Viene inoltre messo in discussione lo sforzo effettivo di un artista nel creare opere totalmente digitali, poiché il modo in cui vengono realizzate lasciano ampio spazio alle speculazioni sul loro potenziale valore futuro, esattamente come è avvenuto per la compravendita massiccia di criptovalute o capi di abbigliamento streetwear, comprati unicamente come strumento di speculazione per vendite future.
Come per le criptovalute, il mercato degli NFT ha fatto registrare elevati guadagni per coloro che già operavano all’interno di questo contesto. Insomma, non vi sono dubbi sulle enormi potenzialità di questo nuovo modo di vendere e comprare arte.
Fonti: bbc.com; bloomberg.com; art.art; ilpost.it
Fonte immagine: art.art