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Intesa Sanpaolo: OPS Ubi Banca, il Coronavirus non ferma i piani dei leader del settore bancario ita

Aggiornamento: 8 apr 2020

L’epidemia Covid-19 ha sicuramente portato non pochi timori all’interno dell’economia del nostro paese, uno shock che sembra riportarci alla drammatica situazione del 2008/2009.

Tuttavia Intesa mantiene solida la sua posizione nei confronti di Ubi, gli analisti giudicano come remota la possibilità che l’Ops annunciata lo scorso 17 febbraio possa subire deragliamenti dai cali di Borsa scatenati dall’epidemia. Al momento è confermata un’assemblea straordinaria al 27 aprile quando gli azionisti di Intesa Sanpaolo, saranno chiamati ad approvare l'aumento di capitale a servizio dell'offerta di scambio sulle azioni dell'istituto guidato da Victor Massiah.

Lo scorso mese il primo gruppo bancario italiano guidato da Carlo Messina, ha lanciato un’offerta pubblica di scambio su Ubi Banca, il quarto gruppo del paese, offrendo 17 azioni proprie ogni 10 di Ubi, che - ai prezzi di chiusura delle azioni Intesa di venerdì 14 febbraio - corrisponde ad una valorizzazione di 4,25 euro contro 3,33 euro della chiusura di Ubi, con un premio del 28% sui valori di Borsa di quel giorno. In totale, riportandola sull’intero capitale di Ubi, l’offerta di Intesa Sanpaolo vale circa 4,9 miliardi di euro.

Ma cosa ha spinto Carlo Messina a scegliere proprio Ubi Banca?

La mossa di Messina è stata lungimirante, non si tratta di una fusione dettata da esigenze di salvataggio, ma una fusione tra forti, che porterebbe alla nascita del settimo gruppo bancario in Europa, in grado di realizzare utili consolidati stimati in oltre 6 miliardi di euro nel 2022.

La scelta di Intesa è ricaduta proprio su Ubi, secondo il Sole 24 Ore, per quella che è definita un’affinità identitaria, ma anche per la qualità della gestione e per l’attenzione ai temi di sostenibilità. E’ la stessa Intesa Sanpaolo a renderlo noto in un comunicato: “Intesa Sanpaolo considera Ubi Banca tra le migliori banche italiane, radicata nelle regioni italiane più dinamiche, con rilevanti risultati conseguiti grazie all’eccellente lavoro svolto dal CEO e dal management e con un valido Piano di Impresa, che nel Gruppo risultante dall’operazione possono trovare non solo continuità di realizzazione ma anche ulteriore valorizzazione. Ubi Banca si contraddistingue per le affinità con Intesa Sanpaolo, in particolare per quanto concerne modello di business e valori aziendali, anche perché molte persone del management di Ubi Banca hanno avuto un percorso professionale che in precedenza si è svolto nel Gruppo Intesa Sanpaolo”.

Legate alla buona riuscita dell’operazione ci sono altre due grandi realtà bancarie e assicurative italiane.

Da un lato vi è Bper che con un aumento di capitale di circa 1 miliardo di euro, andrebbe ad acquisire il ramo d’azienda di Ubi composto da circa 12 milioni di clienti distribuiti in 400/500 filiali nel Nord Italia. Una mossa utile sia a Bper che potrà spostare il baricentro al Nord Italia, sia a Intesa che risolverebbe problemi di concentrazione.

Dall’altro lato vi è UnipolSai Assicurazioni che acquisirebbe i rami di azienda di una o più compagnie assicurative partecipate ad Ubi: BancAssurance Popolari, Lombarda Vita e Aviva Vita.


Autore: Emanuele Genzano

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