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Il disastro Archegos. Cosa è successo?

Autore: Jacopo Abbatantuoni, M&A Junior Associate


Nelle ultime settimane il crollo del fondo d’investimento Archegos ha destabilizzato i mercati e provocato miliardi di dollari di perdite per alcune tra le più importanti banche d’investimento a livello mondiale. Procediamo passo dopo passo per comprendere al meglio i motivi e i protagonisti di tale pagina infelice di cronaca finanziaria.

Bill Hwang è una figura ben conosciuta nel mondo della finanza degli anni Novanta, quando rappresentava uno dei principali collaboratori di Julian Robertson (celebre finanziere di quei tempi) nel fondo d’investimento Tiger Management. Quando nel 2001 decise di fondare il proprio fondo le cose andarono relativamente bene per un po' di anni, fino a quando fu accusato dall’autorità di controllo dei mercati americana di insider trading e costretto a pagare una sanzione di 44 milioni di dollari. Da quel momento in poi Hwang decise di cambiare nome alla propria azienda in Archegos trasformandola in una “family office”, ossia un’impresa il cui core business era quello di gestire il proprio matrimonio, o almeno così sarebbe dovuto essere.

Solo dopo il crollo di uno sconosciuto fondo d’investimento avvenuto nelle scorse settimane, le autorità americane ne hanno rivelato il nome: Archegos. Si è scoperto, infatti, che Hwang gestiva oltre 30 miliardi di dollari in azioni di aziende americane e cinesi appartenenti principalmente a settori tecnologici. Come ci è riuscito? Le autorità competenti hanno appurato che Hwang era riuscito a ottenere fondi attraverso particolari contratti stipulati con alcune delle maggiori banche d’investimento del mondo tra le quali Goldman Sachs, Morgan Stanley, UBS e Credit Suisse. Tali contratti derivati sono i cosiddetti “total return swap” attraverso i quali un intermediario, in questo caso le banche, acquistano per conto di clienti determinati asset trasferendo nelle casse degli stessi ogni tipo di ricavo derivante dal titolo detenuto, in cambio l’intermediario riceverà ingenti commissioni e percentuali sui guadagni. In questo modo, le banche è come se si affidassero alle competenze dei clienti, i quali avranno la “fortuna” di restare anonimi in sede di acquisto di pacchetti di titoli, senza figurare come investitori diretti. Questo è quello che è successo con Archegos, infatti, fino a poco tempo fa non era pubblica la notizia riguardante il famigerato fondo di investimento che stava facendo tremare le grandi banche d’investimento. Il buco finanziario generato da Hwang è derivato principalmente da investimenti azionari

inizialmente profittevoli, ma che nell’ultimo periodo erano vertiginosamente crollati. Un esempio è quello del titolo ViacomCBS, il quale inseguito ad un aumento di capitale azionario pari a 2.6 miliardi di dollari (il che è un chiaro segno di sopravvalutazione del titolo stesso) ha visto il proprio share price passare da 100 dollari per azione a 46 dollari nel giro di una settimana.

A questo punto, una volta che le banche hanno intuito che gli investimenti effettuati diventavano sempre più fonte di perdite hanno iniziato a vendere le azioni per evitare ulteriori segni negativi. Inevitabilmente, il mercato, vedendo importanti banche a livello mondiale liberarsi velocemente di questi titoli ha deciso di accodarsi, provocando volumi di vendita esorbitanti.

Non si sono fatte attendere le dichiarazioni delle banche, tutte evidenziando e prevedendo importanti perdite prospettiche, in particolare Credit Swisse che prevede di chiudere il primo trimestre 2021 con una perdita prima delle tasse di 812,73 milioni di euro, obbligando la banca ad un taglio dei dividendi ed addirittura al licenziamento di importanti manager direttamente collegati all’evento infelice.


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