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Coronavirus: l’impatto sulla finanza sostenibile TOPIC: FINANZA SOSTENIBILE

Un tradizionale investitore collocherebbe la pandemia da Coronavirus nel così detto “ rischio sistematico ”: incontrollabile, imprevedibile e non diversificabile.
A tale proposito la finanza sostenibile sembrerebbe trovare un’ulteriore prova della sua importanza sebbene sempre più investitori, anche prima di tale situazione, avessero già iniziato ad effettuare le proprie scelte di investimento di lungo periodo sulla base dei fattori ESG (Enviromental, Social, Governance).
In particolare, tra i tre fattori, risalta la “S” di Social: basti pensare a come un’azienda che predispone di un ambiente di lavoro più salubre o una che tratta bene i propri dipendenti, che abbia implementato politiche di smart working efficaci, riesca a mantenere, ora più che mai, la propria reputazione stabile. Tutti questi elementi sono racchiusi nelle valutazioni di investitori che hanno scelto la strada della sostenibilità non solo per delle mere questioni morali, ma anche per trarne un vero e proprio vantaggio sui rendimenti, riducendo significativamente il rischio.
Gli investimenti sostenibili, difatti, sembrano resistere molto a questo periodo di recessione. A conferma di ciò, l’ultimo report di Morningstar analizza un campione di 2.528 fondi comuni di investimento ed Etf (Exchange traded fund) che utilizzano i criteri ESG, evidenziando una differenza tra i flussi netti positivi dei fondi sostenibili europei contro quelli negativi dell’industria del risparmio gestito, nel primo trimestre 2020, pari a +30 miliardi contro -148 miliardi di euro. Questi risultati lasciano riflettere sull’influenza positiva di scelte finanziarie sane e sostenibili a fronte di una ripresa economica.
Fonte: Morningstar Direct, Manager Research, Data as of March 2020
Autore: Giulia De Cruto, Assert Management, Research Junior Associate