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CAOS INGHILTERRA, TRA SCANDALI POLITICI E INFLAZIONE…

Autore: Giacomo Cagnano, content creator


L’#Inghilterra sta affrontando una #crisi particolarmente accesa. Si passa dal drastico aumento dei prezzi dell’energia e dell’inflazione ad una situazione politica tutt’altro che semplice che vede Boris #Johnson, il primo ministro, messo con le spalle al muro sia dall’opposizione che da alcuni membri del proprio partito. David Davis, ex fedelissimo di Boris Johnson, ha chiesto espressamente le #dimissioni del premier dichiarando che: "un vero leader deve essere in grado di assumersi le responsabilità delle proprie azioni". Lo scandalo in questione, #Partygate, (in onore di Watergate), è ancora sotto indagine e lo stesso primo Ministro inglese confida che venga fatta totale chiarezza sull’accaduto. Le conclusioni dell’indagine sono attese verso l’inizio di settimana prossima e se la versione di Johnson non dovesse essere confermata, la sua posizione diventerebbe del tutto insostenibile. Non è solo una questione #politica a scombussolare la Gran Bretagna. Infatti anche nel Regno Unito l#inflazione non sembra rallentare. Nella giornata di Mercoledì infatti sono stati resi pubblici i dati che riguardano il carovita. A dicembre l’inflazione inglese è balzata al 5,4% su base annua. Non si verificava un dato così elevato dal Marzo di 30 anni fa. Avevamo già parlato di come la #BankofEngland stesse aumentando i #tassi di interesse più velocemente della sorella americana dove l’inflazione è al 7% e della BCE che vede un livello di inflazione generale al 5%. Ma probabilmente questo non basta. Gli economisti di Citi infatti si aspettano un altro incremento di 25 punti base. Insomma, in Inghilterra stanno arrivando i famigerati #falchi, termine utilizzato per descrivere una politica monetaria restrittiva improntata verso l’aumento dei tassi di interesse con lo scopo di tenere sotto controllo l’inflazione. Eppure secondo #Bloomberg, sul Regno Unito sta per scagliarsi una crisi senza precedenti del costo della vita. Il tutto accadrà nei prossimi due mesi. Si stima infatti che una tipica famiglia britannica, con un reddito di 27.000 sterline l’anno, pagherà 600 sterline in più solo per le spese #energetiche. Il rischio che la crisi di aprile danneggi l’economia, che finora è stata molto solida crescendo più del previsto nel mese di novembre, è tutt’altro che remoto. L’inflazione sta spingendo verso l’alto il costo dei generi di prima necessità: Il burro e le uova, per esempio, costano il 7,2% in più rispetto ad un anno fa. Inoltre il Regno Unito ha imposto un aumento delle #tasse a partire da Aprile 2022 tramite il quale verranno raccolti circa 14 miliardi di sterline dalle famiglie mentre altri 12 miliardi arriveranno dalle imprese nel 2023 quando aumenteranno anche le tasse sulle società. È dunque la combinazione tra aumento della pressione fiscale, prezzi del #gas e inflazione che sta complicando la situazione. E come abbiamo già detto precedentemente, a questa situazione economica si aggiunge anche quella politica. Riuscirà Boris Johnson a riconquistare la propria credibilità per fronteggiare questioni ben più importanti dal difendersi da accuse di feste private oppure l’Inghilterra dovrà risolvere un altro problema che al momento non sembra in grado di potersi permettere di affrontare?


Fonte: Bloomberg.

Fonte immagine: Yahoo Notizie


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