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Ant Group: Sospesa in Cina la più grande IPO della storia
Le autorità cinesi hanno fermato l’Offerta pubblica iniziale da 34 miliardi di dollari di Ant Group, il braccio finanziario di Alibaba, attesa per il 5 novembre sulle piazze di Shanghai e Hong Kong.
Ant, nata per facilitare i pagamenti dei clienti dell’e-commerce sulla piattaforma di Alibaba, è diventata un colosso finanziario, una vera e propria superbanca che muove, senza più bisogno di banconote, non solo le spese al dettaglio con portafoglio digitale, ma anche finanziamenti e investimenti per centinaia di miliardi di dollari.
L'IPO di Ant Group avrebbe dovuto portare al collocamento di azioni per 34,5 miliardi di dollari sia alla borsa di Hong Kong che a quella Shanghai. La decisione era quella di entrare nello STAR Market, equivalente asiatico del NASDAQ. In una sola frase, la più grande Ipo nella storia finanziaria globale, che avrebbe regalato alla fintech cinese (730 milioni di utenti al mese) una valutazione di oltre #310 miliardi di dollari secondo gli analisti: vicina a quella della seconda banca Usa, Bank of America.
Le azioni di Alibaba, che controlla il 33% di Ant, sono scese dell’8% nel trading pre-mercato a New York.
La decisione è giunta poche ore dopo che il fondatore e profeta di Alibaba, nonché uomo più ricco del paese, Jack Ma, è stato convocato insieme al presidente di Ant, Eric Jing e all'amministratore delegato, Simon Hu, per un colloquio con i rappresentanti della banca centrale e l'autorità che vigila sulla Borsa.
Mancavano poche ore al suo debutto, quando l’autorità di vigilanza ha rilevato come negli ultimi tempi siano intervenuti cambiamenti regolamentari nel settore della tecnologia finanziaria, che non sono stati comunicati in modo adeguato agli investitori.
Nello specifico, il gruppo non è riuscito a soddisfare le condizioni di emissione e di divulgazione delle informazioni, rendendosi in questo modo inferiore ai requisiti necessari per la quotazione.
Secondo altre indiscrezioni, i vertici di Ant sarebbero stati informati della decisione delle autorità di stringere i controlli sulle attività di prestiti online e in quest'ottica anche l'operato di Ant sarebbe stato sottoposto a uno scrutinio più stringente. Curiosa è sicuramente la tempistica con cui è avvenuta la stretta regolatoria, a poche ore dalla doppia quotazione di un gigante fintech del credito, un avversario molto ostico per le banche tradizionali, che surclassa per rapidità decisionale.
Jack Ma, a fine ottobre, aveva dichiarato che l’eccessiva attenzione dei regolatori ai rischi poteva soffocare l’innovazione, che il rischio più grande in Cina non è il rischio sistemico, ma “l’assenza di un ecosistema finanziario” e che le banche cinesi sono come “banchi dei pegni”, aggiungendo che non è possibile “usare i metodi del passato per gestire il futuro”. Nel comunicato emesso dal gruppo emerge che c’è stato uno scambio di vedute. Ant Group è impegnato a mettere in pratica le opinioni espresse durante il meeting: innovazione nella stabilità, servizio all’economia reale, osservanza delle regole. Pechino, una volta di più, ha voluto ricordare agli investitori che è il governo a dirigere l’economia.
Fonti: Sole 24 ore, Statista, Il corriere
Fonte immagine: Pymnts.com
Autore: Aurora Ceccio, M&A Senior Associate